Perché l’Europa non scalda più i cuori?

  • 27 settembre 2020
  • 15.00
  • Chiesa San Francesco

Confronto

Il sogno europeo è il titolo di un libro del 2005 di Jeremy Rifkin: questo nuovo sogno – scriveva – “sta lentamente eclissando il sogno americano”. Ma da allora lo scenario ci appare drasticamente mutato. L’entusiasmo per la caduta del Muro e l’allargamento dell’Europa ha lasciato il posto a inquietudini, scetticismi, paure, nel rinascere dei nazionalismi e nell’approfondirsi di vecchie e nuove faglie: fra Est e Ovest, fra Nord e Sud.  Per la prima volta inoltre un Paese – e un Paese importante – ha deciso di abbandonare la Ue mentre sembra andare in frantumi quell’asse atlantico che era stato decisivo sin qui. Eppure l’Europa ci appare oggi ancor più necessaria, e ancora capace di scelte fortemente solidali, come è stato nell’emergenza: perché allora è sembrata da tempo appannarsi la sua capacità di alimentare sogni e speranze di futuro?  E quali sono i differenti terreni su cui ricostruire il progetto europeo?