Il vincitore: Zerocalcare

Pseudonimo di Michele Rech, è un fumettista italiano. Subito dopo le scuole superiori realizza un racconto a fumetti sulle giornate del G8 di Genova del 2001. Seguono innumerevoli autoproduzioni nei circuiti dei centri sociali e pubblicazioni su blog e riviste, tra cui Internazionale. Con La profezia dell'Armadillo (2011), il suo primo albo a fumetti prodotto da Makkox, si consacra come uno dei fumettisti italiani più rilevanti della sua generazione. Da quest’opera, ristampata a colori nel 2012 da Bao Publishing, sarà tratto il film omonimo del 2018. Tutti i suoi volumi successivi sono pubblicati da Bao Publishing: Un polpo alla gola (2012), Ogni maledetto lunedì su due (2013), Dodici (2013), Dimentica il mio nome (2014), L'elenco telefonico degli accolli (2015), Kobane calling (2016), Macerie prime (2017), Macerie prime - Sei mesi dopo (2018),La scuola di pizze in faccia del professor Calcare (2019), Scheletri (2020), A babbo morto (2020), Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia (2021). Ha riscosso un successo straordinario ed è già considerata un classico la serie animata per Netflix Strappare lungo i bordi (2021). Sempre per Netflix sta per uscire una nuova serie, Questo mondo non mi renderà cattivo. Alla sua imponente produzione di immagini, testi e pensieri sono state dedicate due grandi mostre personali: al Maxxi di Roma Scavare fossati - Nutrire coccodrilli (2018-2019) e alla Fabbrica del Vapore di Milano Dopo il botto (2022-2023). Con la sua ultima pubblicazione No sleep till Shengal (2022) vince il Premio Terzani 2023.

Premio Terzani – Edizione 2023

La motivazione della giuria

Michele Rech compie un viaggio coraggioso in Iraq, dentro la realtà contraddittoria e dolorosissima della comunità ezida di Shengal, minacciata dalle tensioni internazionali e protetta dalle milizie curde. Entra nella storia di conflitti che la geopolitica ha rimosso dalla sua narrazione e di cui nessuno vuol sentir parlare.

In veste di Zerocalcare, ci consegna un reportage di irresistibile presa fin dalla prima tavola, fin dal primo fumetto, che contiene già un universo di pensieri, una visione originale del mondo e il tarlo di una coscienza che è impossibile mettere a tacere.  Utilizzando la forza di una commovente autoironia, non nasconde la fragilità umana di un anti-eroe che può permettersi le paranoie di chi viene dal “primo mondo”. E proprio per questo ci assomiglia e ci parla: ci fa entrare nelle sue paure, reali o immaginarie, nei suoi dubbi, nelle sue perplessità. E nel suo perenne senso di inadeguatezza, che è anche il nostro. Usa le parole della quotidianità, elementari, sboccate, quasi di strada, teneramente pungenti. Mai addomesticate. E ci parla soprattutto attraverso il segno essenziale della sua matita, capace di costruire personaggi indimenticabili, icone del nostro tempo e maschere delle nostre nevrosi.  Un segno capace di restituire atmosfere e situazioni di dolore assoluto, che esigono silenzio, pudore e rispetto, perché nessuna parola potrebbe raccontarle.

Per questa pietà senza retorica, che non rinuncia a immergersi nell’abisso di indicibili massacri, pur conservando lo stupore e l’innocenza dello sguardo; per la capacità di raggiungere i giovani e i meno giovani con un linguaggio contemporaneo, la giuria conferisce il Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani 2023 a Michele Rech-Zerocalcare per No sleep till Shengal.

Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani 2023

Serata per la premiazione di Zerocalcare

premia il vincitore ANGELA TERZANI STAUDE
intervista di MARINO SINIBALDI
musiche
NUOVA ORCHESTRA DA CAMERA FERRUCCIO BUSONI
MASSIMO BELLI direttore
LUCIO DEGANI violino solista

Presenta la serata ALESSADRO LUSSIANA

Scenografia CLAUDIO MEZZELANI

Tiziano Terzani

Tiziano Terzani nasce a Firenze nel 1938. Compiuti gli studi a Pisa, mette piede per la prima volta in Asia nel 1965, quando viene inviato in Giappone dall’Olivetti per tenere alcuni corsi aziendali. La decisione di esplorare, in tutte le sue dimensioni, il continente asiatico si realizza nel 1971, quando, ormai giornalista, si stabilisce a Singapore con la moglie (la scrittrice tedesca Angela Staude) e i due figli piccoli e comincia a collaborare con il prestigioso settimanale tedesco Der Spiegel come corrispondente dall’Asia (una collaborazione trentennale, durante la quale Terzani scriverà  anche per la Repubblica, prima, e per il Corriere della Sera, poi).

Nel 1973 pubblica il suo primo volume: Pelle di leopardo, dedicato alla guerra in Vietnam. Nel 1975, rimasto a Saigon insieme a pochi altri giornalisti, assiste alla presa del potere da parte dei comunisti, e questa esperienza straordinaria ispira Giai Phong! La liberazione di Saigon, che viene tradotto in varie lingue e selezionato in America come Book of the Month. Nel 1979, dopo quattro anni passati a Hong Kong, si trasferisce, sempre con la famiglia, a Pechino. Nel 1981 pubblica Holocaust in Kambodscha, in cui descrive il viaggio a Phnom Penh compiuto subito dopo l’intervento vietnamita in Cambogia. Il lungo soggiorno in Cina si conclude nel 1984, quando Terzani viene arrestato per attività controrivoluzionaria e successivamente espulso. L’intensa esperienza cinese, e il suo drammatico epilogo, viene raccontato in La porta proibita (1985), pubblicato contemporaneamente in Italia, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.
Le tappe successive del vagabondaggio sono di nuovo Hong Kong, fino al 1985; Tokyo, fino al 1990 e poi Bangkok. Nell’agosto del 1991, mentre si trova in Siberia con una  spedizione sovietico-cinese, apprende la notizia del golpe anti-Gorbaciov e decide di raggiungere Mosca. Il lungo viaggio diventerà  poi Buonanotte, signor Lenin (1992), che rappresenta una fondamentale testimonianza in presa diretta del crollo dell’impero sovietico. Un posto particolare nella sua produzione occupa il libro successivo: Un indovino mi disse, che racconta di un anno (il 1993) vissuto svolgendo la normale attività  di corrispondente dall’Asia senza mai prendere aerei.
Dal 1994 è a Nuova Delhi e nel 1998 pubblica In Asia, un libro a metà  tra reportage e racconto autobiografico, che traccia un vasto profilo degli eventi che hanno segnato la storia asiatica degli ultimi trent’anni. Nel marzo 2002 interviene nel dibattito seguito all’attentato terroristico dell’11 settembre 2001, pubblicando le Lettere contro la guerra, e rientra in Italia per un intenso periodo di incontri, conferenze e dibattiti dedicati alla pace, prima di tornare nella località  ai piedi dell’Himalaya dove da qualche anno passa la maggior parte del suo tempo. Due anni dopo pubblica Un altro giro di giostra, per raccontare il suo ultimo ‘viaggio’: quello attraverso la malattia e il sistema che la circonda.
Muore a Orsigna, piccolo borgo dell’Appennino pistoiese, nel luglio 2004.
Sono usciti postumi nel 2006 La fine è il mio inizio – diventato anche film nel 2010 – Fantasmi (2008) e Un’idea di destino. Diari di una vita straordinaria (2014) e In America. Cronache da un mondo in rivolta (2018).

Alla sua memoria sono dedicati il Premio letterario internazionale dell’associazione vicino/lontano di Udine, la pagina Facebook @TizianoTerzaniOfficial e il sito www.tizianoterzani.com.