Don Milani: la parola che rende uguali

  • 13 maggio 2018
  • 16:30
  • Oratorio del Cristo

In collaborazione con Fondazione Villa Emma

È il maggio 1967 quando esce, per una piccola casa editrice fiorentina, un libro dal titolo Lettera a una professoressa. L’hanno scritto don Lorenzo Milani e gli alunni della scuola di Barbiana, una canonica del Mugello a pochi chilometri da Firenze. Il libro viene accolto dai linguisti come un manuale di pedagogia democratica, dai professori come un prontuario per una scuola alternativa, dagli studenti come il libretto rosso per la rivoluzione. Un libro-manifesto, un vademecum per un’intera generazione di insegnanti democratici, l’inizio di un’irreversibile crisi della scuola per i propugnatori della conservazione in nome dell’eccellenza e della selettività dell’accesso agli studi.  Ancora oggi questa Lettera innesca passioni e divide, e tuttavia costituisce un vero e proprio punto di partenza di ogni riflessione pedagogica e di ogni battaglia per rendere inclusiva la scuola e trasformare la cultura da strumento di oppressione a ingrediente indispensabile per l’evoluzione democratica e civile del nostro paese.