Aquilee

  • 01 giugno 2025
  • 21.00
  • Aquileia, Prato Di Piazza Patriarcato
  • Udine, Oratorio del Cristo

SPETTACOLO
prima nazionale
con MATTIA CASON, RUBEN GOMBAČ, AHMAD KULLAB
coro diretto da NICOLETTA TARICANI
musiche PAOLO FORTE 
ideazione, drammaturgia e coreografia: Mattia Cason 
consulenti storici: Andrea Bellavite, Angelo Floramo, Cristiano Tiussi
consulenti artistici: Claudio de Maglio, Michela Lucenti
traduzioni: Rosanna Pirelli (egiziano geroglifico), Francesca Canzian (greco antico e latino), Giulia Francesca Grassi (fenicio), Einat Betsalel (ebraico), Muhammad ‘Abd al-Mun’im (arabo), Agostino Soldati (copto), Alessandro Piccolo (demotico), Riccardo Contini (aramaico), Flavia Aiello (swahili)
music design: Lav Kovač 
luci: Jaka Simenč
proiezioni: Omar Ismail
costumi: Primož Klinc, Chiara Defant, Vladimir Vodeb
durata 50’
una coproduzione vicino/lontano, En-Knap productions
in partenariato con Balletto Civile, Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe, Fondazione Aquileia, Società per la Conservazione della Basilica di Aquileia
con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
con il patrocinio del Comune di Aquileia
con la collaborazione del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia

ingresso gratuito con prenotazione a questo link: eventbrite-aquilee 
dopo lo spettacolo è prevista una visita guidata ai mosaici della Basilica, a cura di Andrea Bellavite

in caso di maltempo: Oratorio del CristoLargo Ospedale Vecchio, Udine

Un solo di corpo, di movimento e di voce a partire dal pavimento (che è un firmamento) della basilica di Aquileia. In scena i mosaici della basilica, e sui mosaici un danzattore a raccontare la storia di Aquileia, di Alessandria d’Egitto, e delle tante altre genti che nei secoli hanno affollato le banchine del porto fluviale. 

Il danzattore è vestito come il Pier Paolo Pasolini che a trentasei anni visita Aquileia in compagnia dell’amica Maria Seccardi, ma la voglia è qui quella di andare oltre il Pasolini storico, cercando di dare spazio alla sua passione per le lingue straniere, al suo bisogno di andare oltre la nazione, alla sua incrollabile fede nella scandalosa forza rivoluzionaria del passato. Per un’Europa nuova e antichissima assieme, l’Europa Afroasiatica del mito, della diaspora ebraica, delle migrazioni passate, presenti e future.