Vajont, l’onda lunga

  • 09 maggio 2014
  • 18:00
  • Visionario

MOSTRA FOTOGRAFICA

di Andrea Bernardis

Intervengono Andrea Bernardis, Paolo Sacco, Lucia Vastano

Letture Claudio Moretti

In collaborazione con Centro per le Arti Visive – Visionario, Cineteca del Friuli, Cooperativa Guarnerio, InterAzioni e Mediateca Mario Quargnolo

La mostra

Dell’onda alta duecento metri che la sera del 9 ottobre 1963 si abbatté su Longarone Erto Casso, e altri comuni della valle del Piave fra Veneto e Friuli, provocando duemila morti, sappiamo quasi tutto. Ma cosa ne è stato delle tante persone che l’onda non uccise ma sconvolse per sempre, decimandone le famiglie, distruggendone le ragioni di vita, le tradizioni, i pochi beni? Chi le ha aiutate a sopravvivere alla catastrofe del territorio, della comunità, degli affetti, del proprio stesso equilibrio psichico? Ispirandosi al libro-inchiesta della giornalista Lucia Vastano, Andrea Bernardis è andato a incontrare lo sguardo di superstiti e sopravvissuti di quell’immane, colpevole tragedia ecologica e umana. L’immagine fotografica del loro dolore, tutt’altro che sopito dopo cinquant’anni, costituisce un ulteriore monito alle responsabilità degli “esperti”, collusi con un potere avido, corrotto, omertoso e cinico. E restituisce loro il diritto a un’“altra” memoria.

Il libro

Raccogliendo l’eredità morale di Tina Merlin, l’autrice racconta i cinquant’anni del dopo-Vajont, a partire dalla notte dal 9 ottobre 1963. Cerca di raccontare cosa ne è stato delle persone che quell’eccidio annunciato lasciò in vita. Racconta della loro rabbia e del loro dolore, della loro speranza di giustizia continuamente delusa; delle indecenti trame che grandi potentati industriali come piccole cricche del malaffare hanno ordito alle loro spalle, gestendo i colossali finanziamenti per la ricostruzione; racconta delle complicità della politica locale e nazionale; delle truffe ai danni della povera gente, indotta con le minacce o l’inganno a firmare tregue con l’Enel in cambio di pochi spiccioli; degli attentati continui alla sensibilità dei sopravvissuti e alla memoria storica della tragedia. Una tragedia che è l’emblema di tutti i disastri ecologici e industriali causati dall’avidità e dal cinismo del potere.

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Dall’8 maggio all’1 giugno

Aperta negli orari della programmazione cinematografica

Possibilità di visite guidate telefonando al 335-5388598