La trasparenza e il segreto

  • 08 maggio 2015
  • 17:00
  • Oratorio del Cristo

Tavola rotonda

In collaborazione con Società Filosofica Italiana – Sezione Friuli Venezia Giulia

Nella vita privata il segreto dovrebbe essere la regola, la pubblicità l’eccezione, mentre nella sfera pubblica dovrebbe essere il contrario. Questo equilibrio, in apparenza scontato, sembra essere venuto meno, sostituito dall’ossessione per la trasparenza perfetta. L’imperativo della trasparenza è ambiguo. Siamo spaventati e insieme affascinati dall’idea che il potere nasconda l’attività che dispiega per carpire i nostri segreti. Oscilliamo tra il gusto del complotto e l’utopia di una totale visibilità. La società della trasparenza è forse l’altra faccia di un mondo in cui le decisioni importanti vengono prese, come sempre, lontano dalla ribalta, da attori invisibili all’opinione pubblica e ai media. Per esempio, gli stati democratici sono oggi strutture in via di superamento verso organismi transazionali che sfuggono a qualsiasi controllo da parte dei cittadini. Non è legittimo, allora, chiedersi in nome e in vista di che cosa le élites mondiali si stiano muovendo? Senza togliere nulla all’interesse delle rivelazioni clamorose, sarebbe dunque il caso di andare oltre, con il supporto di una prospettiva storica capace di far luce sulle continuità tra il presente e il recente passato. A partire dall’Italia, e dalla sua lunga consuetudine con i “poteri invisibili”.