La democrazia appare oggi un percorso lasciato a metà. Questo vale, per esempio, se si guarda alle differenze tra uomini e donne. Vale in Italia così come negli Stati Uniti o nei luoghi che hanno visto rapidamente sfiorire le primavere arabe. Nel generarsi di questi deficit, molto contano, da un lato, le culture politiche (prima di tutto quella liberale); dall’altro, le istituzioni che mirano a consentire la partecipazione del popolo al potere, cercando un equilibrio fra rappresentanza e governo. Se nessuna democrazia è però in grado di evitare momentanei deficit, carenze di rappresentanza e di decisionalità, tutte dispongono di opportunità di (auto)correzione. Nel momento in cui sembra che sia l’anti-politica a farla da padrone, è tempo di scoprire e denunciare questi deficit profondi, compresi quelli che si annidano in molte realtà della società civile.
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