L’Asia siamo noi

  • 17 maggio 2014
  • 16:45
  • Chiesa San Francesco

In collaborazione con LiMes e Historia Gruppo Studi Storico Sociale Pordenone

Solo se si conosce bene il proprio metro quadrato si conosce il mondo e si possono divulgare storie universali. Il metro quadrato di Mohsin Hamid è il Pakistan. Il Pakistan delle contraddizioni davanti alla sfida della modernità. Il personaggio del suo romanzo è un uomo che descrive tutto l’arco della parabola che lo porta dalla povertà alla ricchezza e ritorno. Città e campagna. Tradizioni e futuro. Amore carnale e amore romantico. Tutto sta in bilico quando si lascia un’identità sicura per approdare a una plurale. Dunque affascinante ma incerta. Come quella di ciascuno di noi nel mondo globalizzato. Come altri giovani scrittori asiatici, Hamid ci mostra come il modello di capitalismo occidentale sia entrato in modo così profondo e capillare nella vita e nell’immaginario dell’“Asia emergente”, che nella ferocia di quelle società ci sembra di veder riflessa e moltiplicata, come in uno specchio deformante, la nostra stessa parabola: con le sue attrattive, i suoi vantaggi materiali, i suoi vizi, le sue degenerazioni.