La personale di Maria Elisabetta Novello alla Stamperia d’arte Albicocco

Lunedì 5 maggio alle ore 18.30 inaugura, negli spazi della Stamperia d’arte Albicocco in via Ermes di Colloredo 8c a Udine, la mostra personale dell’artista visiva Maria Elisabetta Novello “Bioscritture”, inserita nel calendario delle anteprime del festival.

Le opere esposte, circa una ventina e in larga parte realizzate appositamente per l’occasione, nascono dalla fruttuosa collaborazione tra l’artista, originaria di Vicenza ma attiva a Udine da molti anni, e lo staff della Stamperia Albicocco. Novello presenta una serie di lavori che dialogano da un lato con il tema della natura e di ciò che, giunto a maturazione, è ritenuto scarto, dall’altro con le pratiche tradizionali della stampa e dell’incisione, in un progetto che ben si coniuga con la lunga tradizione operativa della Stamperia d’arte Albicocco. 

Partendo dai punti fondativi della Carta della terra (2000) – «una dichiarazione di principi etici fondamentali per la costruzione di una società globale giusta, sostenibile e pacifica nel ventunesimo secolo» – la mostra indaga il ciclo della vita vegetale attraverso il ricorso alla fisiotipia e cioè a quell’antica pratica di stampa che prevede l’utilizzo del piombo puro, qui applicata a elementi naturali di cui è così generata un’impronta, a creare una vera e propria scrittura vegetale.

La mostra, visitabile gratuitamente, rimarrà aperta fino a domenica 29 giugno 2025.

Potete scaricare qui il testo critico della curatrice Giorgia Gastaldon.

Le anteprime editoriali al festival

Al Festival interviene Ibtisam Azem, finalista International Booker Prize 2025, scrittrice palestinese che firma il romanzo distopico Il libro della scomparsa, immaginando che da un momento all’altro la popolazione palestinese svanisca. E cosa succede in guerra, se il nemico non esiste più? Dialogherà con Paola Caridi.

A vicino/lontano anche Il loro grido è la mia vocePoesie da Gaza: la raccolta sarà presentata dai curatori con Saskia Terzani: un focus strettamente legato al Premio Terzani 2025 dedicato alla memoria delle giornaliste e giornalisti uccisi a Gaza. 

Tra le anteprime editoriali al Festival: Lucio Caracciolo presenta Oceano Cosmo, nuovo numero di LiMes, in libreria dal 10 maggio; Pier Paolo Portinaro racconta La metamorfosi degli imperiin uscita a giugno per Solferino. E poi Le dieci grandi parole, il saggio postumo di Pierluigi Di Piazza, al festival domenica 11 maggio. E in forma di evento-spettacolo l’anteprima di Cantata per il Cid di Danilo De Marco e Angelo Floramo. Nell’anno di Go!2025 Capitale europea della cultura viene presentato in anteprima In Slovenia. Un viaggio attraverso i cinque sensi di Aleš Šteger.   

Anna Foa, Alessandro Aresu, Vittorio Lingiardi: al Festival 3 candidati al Premio Strega Saggistica 2025.

Ci sarà anche Riccardo Staglianò, finalista del Premio Estense 2025 con Hanno vinto i ricchi.

Annunciati i vincitori del Concorso Scuole

La Giuria del Concorso Scuole Tiziano Terzani, coordinata dalla professoressa Doris Cutrino – responsabile dell’iniziativa per vicino/lontano – ha annunciato i vincitori della XXI edizione. Sono 16 i progetti premiati, tra gli oltre duecento lavori che hanno partecipato, inviati dalle scuole di tutta la regione. 

I vincitori saranno premiati da Saskia Terzani, nella mattinata di sabato 10 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine.  Nel corso della mattinata verranno annunciate anche le “menzioni speciali” decise dalla Giuria.

Nel comunicato stampa trovate l’elenco dei progetti premiati.

Nella fotografia di Luca Valenta/Phocus Agency un momento della Premiazione dello scorso anno

Apre a MAKE Spazio espositivo “Bolivia”

Nel conto alla rovescia verso il festival 2025, appuntamento martedì 22 aprile, alle 18.30, a MAKE Spazio espositivo, per l’inaugurazione di “Bolivia”, 28 fotografie inedite di Danilo De Marco raccolte in un percorso che “permette all’essere umano di riconquistare la voce manomessa dal potere”. 

Interverranno, oltre a Danilo De Marco, anche Marco Iob, Rosanna Paroni Bertoja, Angleo Floramo e, alla fisarmonica, Paolo Forte.

“Acqua e giustizia: la ‘guerra dell’acqua’ di Cochabamba” è il titolo dell’incontro collegato alla mostra, in programma giovedì 8 maggio alle 20.30 a Palazzo Antonini-Stringher: l’occasione per ripercorrere la storica ribellione dell’acqua del 2000 in Bolivia, guidata dall’attivista Oscar Olivera Foronda, al festival per ricordare una battaglia civile attualissima.  

Danilo De Marco sarà protagonista a vicino/lontano anche dell’evento scenico “Cantata per il Cid. Scatti di libertà per i giorni che verranno”, con Massimo Somaglino – che firma anche la regia – Angelo Floramo, il fisarmonicista Paolo Forte e il coro con le voci di Nicoletta Taricani, che ha curato la composizione e l’arrangiamento, Miriam Foresti, Caterina De Biaggio, Eleonora Lana. Appuntamento a domenica 11 maggio, ore 17.30, Chiesa di San Francesco.  

La fotografia pubblicata è di Danilo De Marco (2004): Donna con bandiera, omaggio a Tina Modotti

La donazione a Uniud dell’opera di Gianluca Costantini

Ricorderete l’installazione “Ci sono amori senza paradiso” che l’artista e attivista Gianluca Costantini aveva dedicato per vicino/lontano 2024 al tema dei femminicidi e che era ben visibile lo scorso maggio in piazza Libertà, nel cuore della città. Il ritratto di Giulia Cecchettin, che faceva parte di quell’installazione e che Costantini aveva realizzato anche con la Stamperia d’arte Albicocco – una acquaforte e acquatinta a due matrici – è stato donato da vicino/lontano e dalla Stamperia all’Università di Udine, nel corso di una cerimonia che si è tenuta a Palazzo Maseri alla presenza del Rettore Roberto Pinton. 

L’opera “Giulia” verrà esposta nell’Aula studi di Palazzo Antonini e rappresenterà un costante invito ai giovani a contrastare la piaga sociale e culturale del femminicidio

Nell’occasione è stata anche rinnovata la collaborazione tra l’Ateneo e vicino/lontano. Il Rettore e la presidente della nostra associazione, Paola Colombo, hanno firmato una nuova convenzione quadro triennale.

« L’accordo – ha detto Roberto Pinton – testimonia la volontà dell’Ateneo e dell’associazione di continuare a lavorare insieme a beneficio del nostro territorio».

Presentato il programma del festival 2025

È stato presentato oggi, martedì 15 aprile, a Udine – a Palazzo Antonini-Stringher – il programma del festival, che si svolgerà a Udine dal 7 all’11 maggio, con eventi di anteprima già a partire dal 22 aprile. 

Oltre 100 gli appuntamenti in calendario, che si realizzano grazie alla consulenza di un autorevole comitato scientifico e alla ampia rete dei partner e delle collaborazioni. 

Il festival porterà a Udine più di 200 personalità dal mondo della cultura, dell’informazione, delle scienze, della letteratura, dell’arte e dello spettacolo.

Come ogni anno, nel cuore del festival, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, la serata-evento del Premio Terzani 2025, quest’anno dedicato dalla giuria, con eccezionale e unanime decisione, alla memoria delle giornaliste e dei giornalisti di Gaza.

Il Premio Terzani 2025 ai giornalisti di Gaza

Viene dedicata alla memoria delle giornaliste e dei giornalisti palestinesi uccisi a Gaza la XXI edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani.

Lo ha annunciato oggi, mercoledì 9 aprile, la Presidente della Giuria Angela Terzani Staude. “Mai, nella storia, – si legge nella motivazione del Premio – il tributo pagato dal giornalismo è stato così pesante, in flagrante violazione del diritto umanitario e della libertà di stampa”. 

La Giuria del Premio, con eccezionale e unanime decisione ha sentito l’urgenza di lanciare un allarme e rendere onore al sacrificio di chi è stato messo a tacere e non può più raccontare “l’altra parte della storia” conferendo il Premio Terzani 2025 – ad memoriam – ai giornalisti e alle giornaliste di Gaza. 

A loro sarà dedicata, sabato 10 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, la serata del Premio Terzani, da sempre momento centrale del nostro festival, in programma quest’anno dal 7 all’11 maggio, nella sua XXI edizione.

Saranno a Udine a ricevere simbolicamente il Premio, a nome dei tanti colleghi uccisi durante la guerra, Wael al-Dahdouh e Safwat al-Kahlout, entrambi giornalisti di Gaza per l’emittente Al Jazeera. Durante la guerra hanno subito l’uccisione di 500 familiari e amici.