Inaugurata la XIX edizione del festival

Con il saluto del Vice Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia con delega alla Cultura Mario Anzil, del Sindaco di Udine Alberto Felice De Toni e del Rettore Roberto Pinton si è aperta mercoledì 3 la XIX edizione del festival vicino/lontano. “Potere” la parola chiave. Dove si nascondono e come agiscono i nuovi poteri, sempre più invisibili, annidati fra gli interessi delle multinazionali e le ultime sofisticate tecnologie, fra il neo-imperialismo di governi che soffocano i diritti umani e civili, e un’economia senza etica che produce diseguaglianza? È stato dedicato a “La metamorfosi dei poteri” l’evento inaugurale nella Chiesa di San Francesco. Sul tema si sono confrontati l’economista e matematico francese Gaël Giraud, la sociologa Maria Rosaria Ferrarese, il filosofo Giovanni Leghissa e l’antropologo Nicola Gasbarro, presidente del nostro comitato scientifico.

Nella serata inaugurale, sempre nella Chiesa di San Francesco, si è parlato di Afghanistan e del silenzio calato sulle vicende del Paese, con l’intervento di tre autorevoli esperti: il giornalista e inviato di guerra Valerio PellizzariAlberto Cairo, in Afghanistan dal 1990 per il Comitato Internazionale della Croce Rossa e per la Ong italiana Nove Onlus come fisioterapista per la riabilitazione fisica e l’inclusione socio-economica delle vittime di guerra; e l’analista e ricercatore Fabrizio Foschini, che per vicino/lontano e le Librerie in Comune ha tradotto e annotato i “Diari dal carcere” di Sepideh Gholian (Gaspari Editore 2021), che verranno presentati anche al Salone del Libro di Torino. Toccante fuori programma con la testimonianza di una donna afghana, impegnata nel suo Paese per l’empowerment femminile, che è dovuta fuggire, lasciando suo figlio. 

Al Teatro San Giorgio è andato in scena “Alessandro. Un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande”, di Gianluigi Gherzi e del regista e attore Fabrizio Saccomanno che sul palcoscenico è stato affiancato da Elisa Morciano, Emanuela Pisicchio, Maria Rosaria Ponzetta, Andjelka Vulic. Proposto in collaborazione con Teatro Contatto 41, lo spettacolo ricostruisce l’itinerario personale e professionale dello scrittore e giornalista Alessandro Leogrande, un intellettuale straordinario scomparso prematuramente a soli 40 anni, che con il suo La frontiera (Feltrinelli) era stato finalista del Premio Terzani 2016. Nato a Taranto e laureato in filosofia a Roma, dopo l’incontro con Goffredo Fofi ha iniziato a collaborare con la rivista “Lo Straniero” di cui è poi diventato vicedirettore. Collaboratore di Radio3 e del Corriere del Mezzogiorno, ha scritto anche per Pagina99, il Riformista, Internazionale e Minima&moralia, sempre e comunque dalla parte degli ultimi e degli sfruttati, ovunque ci sia stato un sopruso: nei ghetti dei migranti, persi nelle campagne del caporalato pugliese, così come nell’Argentina dei desaparecidos.