Una scuola per tutti e per nessuno

  • 12 maggio 2018
  • 18:30
  • Chiesa San Francesco

in collaborazione con la Società Filosofica Italiana-Sezione Fvg

Quale forma di uguaglianza dovrebbe essere promossa dall’istruzione e dalla scuola? Il discorso pubblico appare contraddittorio. E il confronto, tra denunce dell’incapacità della scuola di fungere da “ascensore sociale” e sollecitazioni a valorizzare le “eccellenze”, stenta ad andare oltre la polemica mediatica. Occorrerebbe chiedersi se la nostra società apprezzi davvero l’uguaglianza, o se invece molti la percepiscano ormai solo nel senso più superficiale, come livellamento e mortificazione delle differenze e dei meriti individuali. Come dobbiamo interpretare allora l’insistenza sull’uguaglianza nelle politiche scolastiche, se viviamo in un mondo che si professa sempre più meritocratico e selettivo? Come valutare, per esempio, la proposta di estendere l’obbligo scolastico fino ai 18 anni? O l’allarme sul numero troppo esiguo dei nostri laureati, cui fa da contraltare la presenza dei numeri chiusi in molti atenei? O l’impegno delle scuole, dichiarato nei piani dell’offerta formativa, a garantire a tutti non solo la possibilità di apprendere, ma il “successo scolastico”? Forse la scuola democratica porta in sé fin dall’inizio la tensione tra l’ideale dell’uguaglianza e l’esigenza di favorire i più capaci, di far emergere i migliori. Ѐ una tensione che non può essere del tutto superata e che non è in quanto tale un fattore negativo. La cosa peggiore sarebbe negarla, nascondendola sotto il velo della retorica.