Torna alla Fondazione Friuli il ciclo “Capire i Nobel”

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Vicino/lontano, in collaborazione e con il sostegno della Fondazione Friuli, propone anche quest’anno il ciclo di incontri “Capire i Nobel”, un progetto di divulgazione scientifica – curato da Paolo Ermano, economista all’Università di Udine –, che contando sulla competenza e sull’efficacia comunicativa di giovani studiosi, “spiegherà” al pubblico la portata e il significato dei Premi Nobel assegnati nel 2018 per l’economia, la fisica, la chimica e la medicina.

Quattro dunque gli appuntamenti infrasettimanali che vicino/lontano organizza per la città come itinerario di avvicinamento al festival (quest’anno in calendario dal 16 al 19 maggio), iniziativa nata proprio per tentare di “smontare” e comprendere le grandi trasformazioni del nostro tempo. Mercoledì 20 marzo il Nobel per l’economia sarà spiegato al pubblico da Simone Tonin,docente alla Business School dell’Università di Durham; mercoledì 27 marzo sarà la volta del Nobel per la Chimica con Daniele Zuccaccia, professore di Chimica all’Università degli Studi di Udine; mercoledì 3 aprile toccherà al Nobel per la Medicina con Milena Sabrina Nicoloso ricercatrice presso il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano e Mario Tubertini, direttore generale del Montecatone Rehabilitation Institute di Imola. Chiuderà il ciclo, mercoledì 17 aprile, il Nobel per la Fisica “raccontato” da Giancarlo Panizzo, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

Gli incontri avranno luogo, sempre alle 18 e con ingresso libero, nella sede della Fondazione Friuli in via Manin 15, a Udine.

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Al Teatro San Giorgio il secondo appuntamento di “Filosofia in città 2019”

È in programma domenica 17 marzo al Teatro San Giorgio di Udine, come sempre alle 11, il secondo incontro del ciclo 2019 di “Filosofia in città”, quest’anno dedicato al tema “Animali parlanti. Prospettive contemporanee sul linguaggio”.

Di “Linguaggio, verità, soggetto” parleranno i filosofi Graziella Berto Brunello Lotti, accompagnati dalle letture di Cristina Benedetti e Stefano Rizzardi da testi di Michel Foucault, Gottlob Frege, Jacques Derrida e dalle musiche di Maria Beatrice Orlando eseguite dall’Ensemble del Conservatorio Tomadini (Daniele Zamarian, clarinetto; Irene Francois, viola; Anna Molaro, violoncello).

In che modo e in quale senso il linguaggio dice la verità e può, per converso, dire il falso, mentire, ingannare? L’interrogativo sul rapporto tra linguaggio e verità compare in momenti cruciali nella storia della filosofia occidentale, in particolare dopo la “svolta linguistica” del Novecento, alla quale si deve la fioritura di studi sul rilievo fondamentale del linguaggio, ma anche la tendenza a identificare linguaggio e pensiero. Le questioni in gioco sono il nesso tra linguaggio e pensiero e la nozione di verità come adeguazione della proposizione a qualcos’altro, siano gli stati di cose del mondo o i dati sensoriali che permettono di ricostruirli. D’altro canto, proprio la riflessione logica sul linguaggio, da Frege al neoempirismo e alla filosofia analitica, ha generato la consapevolezza della irriducibilità del linguaggio a una funzione cognitiva univoca: si pensi alla concezione poco nota della “tonalità” del linguaggio in Frege, ai “giochi linguistici” di Wittgenstein, alla filosofia del linguaggio ordinario o a tesi come quella della indeterminatezza della traduzione argomentata da Quine. Da un altro punto di vista si può seguire nel pensiero contemporaneo un diverso percorso, volto a interrogare i differenti modi in cui si dice il vero: in relazione a un “testo” o ai testi di una certa tradizione filosofica o religiosa,  in rapporto a se stessi, come accade per Foucault nella confessione. Oggi si ha a volte l’impressione che, in nome di una nuova attenzione per la “realtà”, il ruolo del linguaggio venga per così dire ridimensionato, a meno di non essere esso stesso oggetto di ricerca da studiare con adeguate procedure scientifiche. Siamo sicuri tuttavia che altri giochi linguistici riconducibili al “dire la verità” manchino di pertinenza rispetto alla domanda sul rapporto tra linguaggio e verità?

L’ingresso è libero.

Per maggiori informazioni http://www.sfifvg.eu/

Don Luigi Ciotti al Teatro Palamostre di Udine

“Verso orizzonti di giustizia sociale” è il titolo dell’incontro con il presidente di Libera don Luigi Ciotti che si terrà martedì 12 marzo, dalle 17,  al Teatro Palamostre di Udine. Questo è solo uno dei venti appuntamenti organizzati da Libera nella nostra regione nel mese di marzo per presentare i dati del rapporto “LiberaIdee” sulla percezione delle mafie e della corruzione in Friuli Venezia Giulia, che purtroppo non è un’isola felice immune da infiltrazioni della criminalità organizzata.

Insieme a vicino/lontano hanno dato la loro adesione all’iniziativa numerosi enti, associazione e cooperative, in primis  il CSS-Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia che ospita l’appuntamento.

L’ingresso è libero e siete tutti benvenuti.

Nella mattinata di martedì, sempre al Palamostre, don Ciotti parlerà agli studenti delle scuole superiori della provincia di Udine. “Destinazione 21 marzo” è il titolo dato all’incontro, perché quest’anno la XXIV Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che si celebrerà a Padova il 21 marzo vedrà protagonisti anche un migliaio di studenti degli Istituti di Udine, Cividale e Tolmezzo.

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Annunciata la cinquina finalista del Premio Terzani 2019

Nona Fernández per La dimensione oscura (gran vía), Franklin Foer per I nuovi poteri forti (Longanesi), Ezio Mauro per L’uomo bianco (Feltrinelli), Sunjeev Sahota per L’anno dei fuggiaschi (Chiarelettere) e Yan Lianke per I quattro libri (nottetempo) sono i cinque finalisti della XV edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, riconoscimento istituito e promosso dalla nostra associazione insieme alla famiglia Terzani.

La giuria, riunitasi a Firenze a casa Terzani, ha selezionato i libri che andranno in votazione a partire da un elenco di quaranta titoli: «Anche quest’anno – commenta Angela Terzani, presidente della giuria – abbiamo cercato di candidare al premio opere che aiutino a far luce sui retroscena umani, storici o politici delle questioni di maggiore attualità nel mondo. Questo, per restare fedeli allo spirito di Tiziano – alla cui memoria il premio è dedicato – che ha sempre voluto tentare di capire, e far capire, ciò che avveniva di là dai nostri orizzonti».

giurati – Giulio Anselmi, Enza Campino, Toni Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Àlen Loreti, Milena Gabanelli, Nicola Gasbarro, Ettore Mo, Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Peter Popham, Marino Sinibaldi – si sono ora riservati un supplemento di riflessione prima di passare alla votazione finale. Il vincitore sarà annunciato in aprile e sabato 18 maggio, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine (ore 21), sarà il protagonista della serata-evento per la consegna del premio, da sempre appuntamento centrale del festival vicino/lontano, in programma a Udine dal 16 al 19 maggio.

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