Emel Mathlouthi

Cantante e compositrice tunisina, scrive la sua prima canzone a 10 anni. Nata e cresciuta a Tunisi, ben presto le sue canzoni vengono censurate in tutto il paese per effetto della dittatura culturale e politica. Così, nel 2007, Emel parte alla volta di Parigi dove esplode il suo talento compositivo. Nel 2010 canta Kelmti Horra (La mia parola è libera) in mezzo alla folla durante la Rivolta dei Gelsomini, diventando immediatamente un’icona della Primavera Araba, di cui Kelmti Horra assurge a inno. Oggi Emel vive a New York, dove continua a far valere la sua voce e a pronunciare la sua parola nel nome della verità. Nel 2012 pubblica il suo primo album, omonimo, che raccoglie le canzoni composte durante la dittatura e segna l’inizio di una nuova avventura musicale ispirata al trip hop degli anni ’90, alla musica popolare di protesta degli anni ’60 e agli agitatori musicali degli anni ’70 provenienti dall’Egitto e dal Libano. Il suo secondo album, Ensen, uscito per Partisan Records nel febbraio 2017, attraversa i confini della musica, per coniugare un universo sonoro fatto di ritmi e strumenti tradizionali del Nord Africa con le sonorità elettroniche dell’avanguardia d’impronta fortemente nordica. Secondo Emel il compito più importante che spetta oggi agli artisti è quello di “sottolineare tutto quello che ci unisce in un momento in cui tutti sembrano voler parlare di quello che ci divide”.

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